giovedì 28 febbraio 2008

INDOVINA CHI ha la faccia così

Ventiquattro figurine gialle a sfondo bianco, ventiquattro improbabili facce e altrettante spassosissime espressioni, ventiquattro nomi di uomini e donne che (almeno in parte) non si possono dimenticare: Max, Maria, Susan, Eric, Alex, Alfred, Anita, sono solo alcuni delle due dozzine di personaggi che hanno riempito i pomeriggi e le serate di tutti noi ex bambini degli anni 80 in agguerritissime sfide uno-contro-uno fino all’ultimo indovinello.
Il gioco era composto da un mazzo di carte e da due piattaforme, una rossa e una blu, ciascuna attrezzata di caselle sufficienti per ospitare tutte le ventiquattro fantomatiche facce. La partita cominciava pescando a caso dal mazzo una carta-personaggio e tentando, attraverso
domande alternate, di completare l’identikit dell’avversario per esclusione.

Ha i baffi? Porta il cappello? E’ moro? La bocca è grande? E il naso com’è?
Come dimenticare.
E come rimuovere la soddisfazione e il compiacimento che si provava nel buttare a terra le caselline che potevano essere escluse dalla rosa dei nostri sospetti!

Del gioco, distribuito in Italia dalla Hasbro (che nel 1984 rilevò l'MB, l’azienda statunitense fautrice, 20 anni prima, del lancio del prodotto) esistono tutt’oggi diverse versioni, di cui una raffigurante, al posto dei personaggi "classici", i protagonisti dei film d'animazione Disney.

Facile però supporre che sarà la prima versione, quella originale degli anni 80, a rimanere per sempre la più amata e ricordata. Ho indovinato?