mercoledì 16 maggio 2007

"E ti giuro che stasera vorrei tornare indietro nel tempo..." con RAFFAELLA

Gli anni 80 senza Raffaella Carrà sarebbero stati come il mondo senza la Nutella: scialbi, anonimi e decisamente poco gustosi. Ma il mito della Raffa nazionale incomincia ben prima del nostro decennio preferito. Nata a Bologna il 18 giugno del 1943, Raffaella Pelloni – questo il suo vero nome – trascorre l'infanzia nel piccolo centro riminese di Bellaria Igea Marina per poi trasferirsi, ad appena otto anni, nella capitale, dove incomincia a studiare danza presso l’Accademia Nazionale di Roma. Dopo un precoce debutto nel mondo del cinema a soli nove anni, diplomatasi a pieni voti presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, comincia per lei la stagione dei film che la vedrà impegnata, fra gli anni 50 e 60, in alcune prestigiose pellicole firmate da registri del calibro di Monicelli e al fianco di attori illustri e acclamati come Frank Sinatra ne “Il colonnello Von Ryan”.

Poi arrivano gli anni 70 e il trionfo a Canzonissima con l’incisione del suo primo, memorabile, successo ("Ma che musica maestro") che è anche il punto d’inizio della sua lunga e fortunata carriera discografica (ricordiamo, fra i brani più celebri di quel periodo, "Chissà se va", "Tuca tuca", "Fiesta" e "Rumore", primo pezzo dance made in Italy). Il suo ombelico scoperto scrive parte della storia del costume del nostro paese, facendo di lei un autentico "personaggio" capace di dettare mode e tendenze su ogni fronte. L’ottima riuscita di Canzonissima viene bissata, di lì a poco, con la conduzione del varietà tv Milleluci accanto alla sua amica e rivale di sempre: Mina, la “Tigre di Cremona”. Poi l’inizio delle tournèe su e giù per il Bel Paese con la registrazione, ovunque, del tutto esaurito, l’incisione di 3 dischi in spagnolo (su un totale di 14 nei soli anni 70) e finalmente l’arrivo del 1980 con la pubblicazione di “Mi spendo tutto”, anticipato dal singolo omonimo e dalla ritmatissima ”Pedro” («praticamente il meglio di Santa Fè!»).

E’ in questo momento che comincia ad avviarsi alla conclusione la relazione, nata pochi anni prima, con il regista Gianni Boncompagni, autore di svariati suoi numeri uno. Nel 1981 incide solo per l’estero (America Latina, Grecia, Spagna e Portogallo) il 33 giri “Caliente caliente” e l’anno seguente, dopo una parentesi lavorativa fuori dal nostro paese e la rottura con Boncompagni, prontamente rimpiazzato dall’allora coreografo Sergio Japino, Raffaella torna in Italia affiancando Corrado, Zero e Sabani nella conduzione di Fantastico 3. I riflettori sono tutti per lei: il pubblico ama la sua Raffa e Raffa ama il suo pubblico. Sigla del programma è l’indimenticabile “Ballo, ballo”, uno dei pezzi che meglio rappresentano l’euforia scoppiettante di questa eclettica interprete e che non manca di piazzarsi ai vertici delle Hit Parade.

Nell’83 partecipa perfino a Sanremo (senza tuttavia lasciare il segno) con la canzone “Soli sulla luna” ma il successo travolgente, quello clamoroso, arriva nel settembre dello stesso anno con il programma “Pronto…Raffaella?”, che inaugura la fascia di mezzogiorno dei programmi Rai e consente alla Pelloni di portare a casa ben tre telegatti. All’interno di questo talk-show (di cui è anche autrice, e che si protrarrà fino all’85) Raffaella propone quiz e giochi con i telespettatori, intramezzando la conduzione con irripetibili balletti ed esibizioni ipnotiche sulle note dei suoi già numerosi e irresistibili motivetti.

Più che di un programma televisivo, è più corretto parlare, per “Pronto…Raffaella?”, di un vero e proprio fenomeno mass-mediatico nazionalpopolare che catalizza fino a 14 milioni di avvinti e fedelissimi telespettatori, ogni giorno, durante l’ora di pranzo. Due anni più tardi Sua Raffità fa nuovamente centro con il programma serale “Buonasera Raffaella”, cinque puntate in diretta da New York dedicate ai giochi, ai racconti della gente e alle interviste coi personaggi famosi.
Nel 1986 ottiene grandi consensi di pubblico con l’edizione pomeridiana di Domenica In: sei ore di diretta che consacrano indelebilmente la sua innata vocazione di presentatrice e l’impeccabile cura nella preparazione artistica dei suoi spettacoli.

Nell’87 passa su canale 5 e si cimenta nella conduzione del “Raffaella carrà show”, uno spettacolo serale di alto profilo, ricco di importanti ospiti internazionali che sister Raffa incontra direttamente nei salotti delle loro case. E’ in questo periodo che Japino, oltre che compagno e coreografo del caschetto biondo più famoso d’Italia, diventa anche il registra di tutte le successive produzioni televisive a marchio Carrà, affiancandone e sostenendone il successo. Nell’88 è la volta de Il “Principe azzurro”, spettacolo di grande successo in onda in prima serata sempre sulla rete del biscione, in cui Raffaella offre alle nuove leve artistiche la possibilità di emergere cantando, ballando, suonando o esibendosi nei modi più fantasiosi. E infine gli anni 90 con il “Soca dance” e l’ideazione di "Carramba che sorpresa", ma questa è un’altra storia.
Gli anni 80 devono sicuramente molto a questo personaggio eccezionalmente poliedrico e di travolgente impatto visivo.

I bambini di allora hanno amato il suo aspetto spiritoso e al tempo stesso rassicurante, un po’ mamma, un po’ Barbie e un po’ fatina. Gli adolescenti si sono scatenati sui ritmi accattivanti e le parole maliziose delle canzoni del suo vasto repertorio, mentre nonni e genitori non hanno mancato di seguire con partecipe entusiasmo gli show e le trasmissioni che l'hanno vista protagonista. Icona gay per eccellenza, amata, venerata, raccontata e imitata in mille e più modi differenti, Raffaella Carrà è e resterà per sempre l’anchor woman più in gamba) della storia televisiva internazionale degli anni 80 come di quella di tutti i tempi.

11 commenti:

RobbyMoira ha detto...

Ciao Luca! ..bravo!...non poteva mancare un post sulla straordinaria Raffa nazionale! Che dire? in ogni cosa che fa ci mette il cuore e al pubblico piace proprio per questo.. ..raffa torna presto!

Silvia ha detto...

Come direbbe Tiziano Ferro, il trash dei nostri tempi, "E Raffaella canta a casa mia!!!!".
Mitica Raffa!

Anonimo ha detto...

Devo farti i miei complimenti per questo blog....è davvero favoloso...per come l hai sistemato,per le icone a cui hai scelto di rendere omaggio e, per quanto riguarda la mitica Raffa,ti dico solo che io mi diverto in tutti queli localini dove ad un certo punto mettono su le sue canzoni:da "ballo ballo" a "fiesta", da "Tanti auguri" a "pedro"...queste canzoni non mi stancheranno mai!

Luca82 ha detto...

Carissima Ilaria, grazie infinite per i tuoi complimenti! E mi raccomando: continua a visitare il mio blog (non lo aggiorno spessissimo per mancanza di tempo, ma appena posso pubblico qualcosa di nuovo) e non smettere mai di scatenarti sulle note delle canzoni di Raffa e di tutte le altre icone degli anni 80!

Luca82 ha detto...

Un piccolo aneddoto personale dedicato a chi non mi conosce e vuole sapere quali sono, probabilmente, le origini remote della mia innata propensione al trash targato anni 80 (e alla Carrà in particolare): il segreto è forse nel fatto che mia madre di cognome fa PELLONI, proprio come Raffa! Chissà che una pur lontanissima parentela non possa esserci realmente!

Anonimo ha detto...

e visto che ti chiami luca conoscerai sicuramente la mitica canzone della Raffa: Luca luca dove sei adesso... ecc
Mitica la raffa... le sue canzoni sono moderne anche adesso non decade mai...
mitica
Cristian

Anonimo ha detto...

un solo aggettivo per la Raffa nazionale: INOSSIDABILE!!

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

good start